Cos’è il SEO negativo

Ottobre 31, 2019
Redazione
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Molti non sapranno a cosa si riferisce il termine SEO negativo e ancora molti brand non hanno dedicato tempo sufficiente a capire come funziona il posizionamento web.

Il SEO fa riferimento al posizionamento sui motori di ricerca dei contenuti web. Ossia, che attraverso determinati strumenti si può favorire la visibilità di un sito nei risultati organici dei diversi motori. Ma, fatta la legge, trovato l’inganno.

Esistono tattiche che screditano altri siti o contenuti della concorrenza. Il tutto può risultare fatale per un’azienda nuova sul mercato o per un eCommerce. È quindi necessario capire cosa sia il SEO negativo e come combatterlo.

Cos’è il SEO negativo

Il SEO negativo fa riferimento a un insieme di tecniche senza etica e potenzialmente illegali basate su azioni negative. Normalmente questo tipo di azioni si dirigono contro siti della concorrenza per punirli. Ciò che si ottiene è che vengano disindicizzati o che perdano posizioni nei risultati di ricerca.

Evidentemente, queste azioni sono penalizzate dai motori di ricerca. Inoltre il SEO negativo può essere contrastato se il brand monitora in maniera costante i propri links. In questo modo si può correggere un link strano o negativo che possa comparire.

Il SEO negativo più tipico

Esistono 4 tipi di SEO negativo abituali. La divisione li rende più facili da identificare e da correggere.

1 – Backlinks di pessima qualità

È una delle pratiche più note del SEO negativo. Si tratta di inviare centinaia di links di bassa qualità verso il sito che si vuole penalizzare. Inoltre linkano a parole chiave che poco hanno a che fare con il contenuto del sito.

Il problema è che chiunque può attivare questa tecnica e inserire links in forma massiva in blogs senza moderazione, abbandonati o forum.

Gli utenti che monitorano il proprio profilo di links vedranno che, dopo un attacco di SEO negativo, aumentano i links del profilo. Per fortuna nella maggior parte dei siti non moderati, dove si possono inserire questi links, si include l’attributo nofollow e si riduce l’efficacia.

In questa categoria, simile allo spam, si trova la pratica di inviare decine di commenti falsi a siti che si vogliono penalizzare. Esistono programmi che lo fanno in automatico. I commenti e backlinks di bassa qualità colpiscono il sito a cui si dirigono ma possono essere eliminati.

Soluzioni per i backlinks negativi

Per evitare questo tipo di SEO negativo i brand devono monitorare settimanalmente i links. Soprattutto se hanno il sospetto di ricevere un attacco di SEO negativo.

Un modo semplice per farlo è attraverso Google Search Console. Si possono monitorare i contenuti e i links in questione. Soprattutto permette di verificare quelli creati in maniera anomala.

Inoltre chi ha subito un attacco può generare un report (con i link tossici) per inviarli a Google. Si tratta di inviare un documento di testo, un Disavow, al motore.

In questo modo si può ridurre questo tipo di SEO negativo.

2.- SEO negativo in anchor text

Uno dei peggiori attacchi di SEO negativo colpisce gli anchor text. In un certo modo si può trattare di una strategia SEO convenzionale. A volte può essere il creatore della pagina l’autore dell’errore.

Ovviamente, a lungo termine, soprattutto se l’intenzione del creatore è migliorare il posizionamento, bisogna evitare tutto ciò che Google considera dubbio.

Nella maggior parte dei casi questa pratica proviene da pagine web di bassa qualità e scompare col tempo. Ma può pregiudicare il sito di destinazione quindi si consiglia di monitorare qualsiasi attività.

Uno dei peggior casi è quanod si tratta di una campagna massiva di links do follow che utilizzano anche le parole chiave del tuo sito. Google penserà che il proprietario del sito stia utilizzando le parole chiave in maniera incoerente nei backlinks e lo penalizzerà.

Come agire dopo l’attacco

  • L’azienda colpita deve studiare il profilo dei links, specialmente la densità delle keywords negli anchor text.
  • Sviluppare un profilo storico dei links e verificare la situazione precedente all’attacco. Verificare il posizionamento delle parole chiave prima dell’attacco.
  • Ridurre la densità delle parole chiave colpite per tornare alla situazione antecedente, che Google possa considerare corretta.
  • Effettuare progressivamente le modifiche necessarie. Qualsiasi cambiamento brusco può peggiorare la situazione. Se per esempio la densità delle parole chiave prima dell’attacco era del 4% non bisogna scendere di colpo al 2%. Si consiglia di scendere progressivamente, un 1% a settimana, per esempio.
  • Costruire links di qualità portino al proprio sito utilizzando parole chiave del brand o neutre.
  • Non utilizzare le parole chiave colpite dall’attacco fino all’eliminazione del problema.

3 – Duplicazione dei contenuti

Si tratta di una delle pratiche più abituali del SEO negativo. Consiste nel distribuire il contenuto del sito che si vuole danneggiare tramite siti potenzialmente tossici.

Il modo di agire di chi utilizza questa tecnica è semplice. Di solito si condivide contenuto attraverso l’RSS di un blog. Ovviamente, condividendo il contenuto, copiandolo per esempio, su siti senza controllo.

In questa categoria ci sono i plagi. La concorrenza può copiare diversi tipi di contenuto per distribuirlo direttamente senza citare l’autore.

Se il contenuto è stato creato su WordPress esiste un modo semplice per contrastare questa pratica. Usando il plugin di Yoast, si può configurare il Feed RSS. Si consiglia di inserire un link al contenuto originale nello spazio al termine del post.

Un’altra possibile soluzione è inserire links nofollow nei contenuti che si creano. In questo modo si evita che, in caso si sia vittime del SEO negativo, si creino links dofollow tossici.

Come evitare il plagio dei contenuti

Si consiglia a tutti gli autori di un contenuto specifico di indicizzare gli articoli appena pubblicati. Se Google indicizza il tuo contenuto prima della copia, saprà qual è l’originale e scarterà le copie.

Un altro modo, meno efficace, di risolvere il problema è chiedere direttamente al responsabile del sito web che ritiri il contenuto plagiato. Nel migliore dei casi ti hanno hackerato e stanno pubblicando il contenuto automaticamente senza che tu lo sappia.

Nel peggiore dei casi, se non vuoi ritirarlo perché lo hai condiviso volontariamente, si può chiedere a Google di ritirare il contenuto. Ovviamente il problema di tutto ciò è legato al fatto che è complicato trovare contenuto duplicato o copiato.

Google offre l’opzione di creare alerts con i titoli dei contenuti di proprietà. Nel caso della copia esatta, il motore avvisa il legittimo proprietario della copia che sta circolando.

4 – Hackeraggio del web

Questo tipo di SEO negativo è più complicato da identificare e ti porterà via più tempo. Esistono esperti che si dedicano a cercare la vulnerabilità dei siti fino a entrare nei sistemi.

Possono farlo attraverso i database, i plugins o attraverso l’accesso diretto. Queti esperti utilizzano softwares specifici per testare i server e accedervi.

Per contrastarli si consiglia di aggiornare le versioni degli editors. Per esempio se utilizzi WordPress devi aggiornare la versione. Si consiglia di aggiornare i plugins e alcuni strumenti specifici di blocco per prevenire possibili attacchi.

Dall’altro lato è consigliabile avere sempre copie di sicurezza nei casi in cui non c’è rimedio.

Probabilità di essere vittime del SEO negativo

Il SEO negativo colpisce tutti i brand che utilizzano i motori e internet. Ossia, può capitare a chiunque. Per questo è importante che i creatori di contenuti e le grandi aziende dedichino tempo e sforzi a combattere le pratiche negative.

Gli attacchi di SEO negativo si moltiplicano quando il sito web fa parte di una nicchia competitiva o affronta temi specifici. Inoltre, più utile è il sito, meno probabilità ci sono che Google lo penalizzi, nonostante sia vittima di attacchi SEO negativi.

L’obiettivo dei creatori di contenuto è generare informazioni utili e di rilevanza che gli utenti considerino di valore. Così torneranno sul sito e creeranno backlinks organici.

Se come brand vuoi creare contenuto autentico e evitare il SEO negativo, mettiti in contatto con noi. In Antevenio possiamo metterti in contatto con influencers riconosciuti che distribuiranno il tuo contenuto responsabilmente su centinaia di blogs, webs e profili social.

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