Guida per ottimizzare il performance marketing: dal pre click al post click

Agosto 29, 2018
Redazione
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Alcune aziende hanno ancora bisogno di una guida per ottimizzare il performance marketing. Questa tecnica di digital marketing spesso è ancora sconosciuta nonostante sia assolutamente necessaria.

Cos’è il performance marketing

Il performance marketing anche noto come marketing dei risultati, è una disciplina in cui l’inserzionista paga solo per i risultati ottenuti. Attualmente esistono aziende di performance optimization che si dedicano esclusivamente a raggiungere gli obiettivi delle società con cui lavorano. E ci sono clienti che si fidano delle agenzie con cui lavorano a performance.

Il performance marketing è ancora un termine giovane che ingloba molte altre tecniche di marketing. Per questo motivo molte agenzie di digital marketing dubitano ancora che sia di facile applicazione. Da qui la necessità di realizzare una guida per ottimizzare il performance marketing fino a raggiungere gli obiettivi del brand.

Buoni motivi per effettuare azioni di performance marketing

Uno studio di Cake Marketing presenta 5 motivi per cui tutte le aziende dovrebbe seguire una guida per ottimizzare il performance marketing.

  1. È il segmento del marketing e pubblicità digitale con la crescita maggiore.
  2. Per ogni dollaro investito si ottiene un ritorno di 11 dollari.
  3. Lo consigliano il 93% delle aziende che lavorano con agenzie di performance marketing o che applicano la performance optimization internamente.
  4. Si ottengono nuove opportunità di fatturato con le strategie mobile, la conversione dei leads e il PPA (pay per action).
  5. Il performance marketing vedrà aumentata la sua efficacia grazie alle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale che aiuteranno a scoprire come migliorare il ROI e ottimizzare le campagne in tempo reale.

Ovviamente il performance marketing ha molti più vantaggi di quelli appena accennati e con questo tipo di azione l’inserzionista paga solo per i risultati ottenuti.

Ossia, i canali diventano indifferenti. L’unico aspetto importante è il risultato. Per questo è fondamentale ottenere quanto previsto.

Aspetti rilevanti della guida per ottimizzare il performance marketing

  • Pianificare obiettivi chiari

il primo punto della guida per ottimizzare il performance marketing è la base della campagna. Si tratta di pianificare obiettivi chiari e raggiungibili. Non ha senso utilizzare il marketing dei risultati per obiettivi di notorietà del brand, per esempio.

Inoltre è basilare chiarire sin dal primo momento gli indicatori presi come riferimento. Sulla base dei KPI devono essere presi gli accordi con l’agenzia che gestirà le campagne.

2.- Definire il modello di remunerazione

Il secondo punto rilevante della guida per ottimizzare il performance marketing fa riferimento al modello di pagamento. Il performance marketing ammette differenti tipi di pagamento che, indipendentemente da quali sono, sono legati agli obiettivi prefissati. Da qui l’importanza di definirli come primo punto della guida per ottimizzare il performance marketing.

In alcuni casi, a seconda della campagna, è meglio inserire alcuni clicks nei risultati. Altre volte invece i brand preferiscono fatturare unicamente quando l’utente effettua un acquisto.

Dato che si possono utilizzare diversi canali e che tutto dipende dalla conversione, è necessario definire in maniera chiara il modello di remunerazione che si utilizzerà: CPM, CPC, CPL, CPA…è logico lavorare le campagne secondo i seguenti modelli:

CPM (Cost per 1000)

Il costo dipenderà dalle volte in cui l’annuncio del brand viene esposto. Ossia, le volte in cui un utente vede l’annuncio del brand o le volte in cui l’annuncio compare sullo schermo di un utente.

CPC (Cost per Click)

Questa opzione di remunerazione non è la più utilizzata ma può funzionare per misurare alcune azioni concrete di performance marketing.

In qusto caso l’inserzionista pagherà per il numero di persone che hanno cliccato sull’annuncio.

CPL (Cost per Lead)

L’inserzionista pagherà per il numero di persone che lasciano le informazioni richieste, ovvero per ogni visita al sito dell’inserzionista. Considerando che gli utenti dovranno lasciare i loro contatti.

Può trattarsi di un’iscrizione alla newsletter o altro tipo di contenuto.

CPA (Cost per action o Cost per acquisition)

In questo cas non c’è acquisto. L’inserzionista non paga per l’annuncio. Con questo tipo di fatturazione l’inserzionista pagherà per l’annuncio ogni volta che il visitatore si convertirà in cliente.

Questo tipo di remunerazione può essere interessante dato che promette risultati immediati. Ma non è la scelta migliore per ottenere un migliore ROI. Inoltre il cost per acquisition può essere maggiore dei benefici ottenuti.

Inoltre è evidente che più i risultati sono pretenziosi più alto sarà il costo. Per questo solitamente la remunerazione a CPM ha costi minori mentre quella a CPA è più costosa.

3 – Avere landing pages ottimizzate

Il terzo punto della guida per ottimizzare il performance marketing è migliorare le landing pages. Un brand può approfittare della remunerazione a CPC se ha una landing page ottimizzata. Allo stesso modo migliora il processo di vendita se il brand cura il sito e facilita la conversione.

La chiusura di tutto il processo di conversione si torva in una landing page. Per questo non serve a nulla creare la migliore campagna di Adwords o costruire una campagna di email marketing automatizzata perfetta se gli utenti arrivano a una landing non ottimizzata.

Il brand deve dedicare tempo a costruire le sue landings per ricevere gli utenti delle campagne di marketing. Allo stesso modo, successivamente bisognerà dedicare tempo a ottimizzare le landing pages affinché siano responsive.

Per questo, i brand non devono lasciare da parte le nuove tecnologie e le opzioni di miglioramento che offrono. È evidente che il performance marketing richiede un uso avanzato di strumenti digitali che aiutino a raggiungere gli obiettivi. Per esempio in Antevenio Go! ogni cliente dispone di un team formato da un conversion designer, un esperto Adwords e social Ads e un landing conversion manager. Perfetto per sviluppare la guida per ottimizzare il performance marketing.

4.- Misurare i risultati

Il quarto punto della guida per ottimizzare il performance marketing è misurare i risultati finali. Praticamente il maggior apporto delle campagne di marketing digitale, oltre alle vendite, riguarda la capacità dei brand di misurare le azioni. Dai risultati finali, fino agli interessi e al funzionamento dei componenti della campagna.

Le strategie di performance marketing devono essere analizzate in tempo reale. Se qualcosa non funziona, deve essere cambiato quanto prima. In questo modo si raggiungono obiettivi della campagna. L’ottimizzazione periodica delle campagne di marketing dei risultati è la base del successo.

Misurare il ROI delle azioni

Il costo dei modelli classici di attribuzione CPM e CPC ha molto a che fare con i risultati. I migliori risultati sono pagati meglio. Ovviamente la relazione reale con le vendite non è così evidente.

Nel caso del CPM è possibile solamente conoscere il numero di volte in cui è stato mostrato un determinato annuncio. Ciò non implica che sia stato visto da una persona reale. L’annuncio è stato pubblicato ma non è detto che abbia raggiunto un utente specifico.

Nel caso del CPC è invece possibile conoscere il numero di utenti che sono atterrati sul sito ma non si sa cosa è successo dopo. Nel migliore dei casi gli utenti sono arrivati al sito e hanno effettuato un acquisto. Ma se non è così? Quanta gente ha lasciato la pagina senza leggerla o ha proseguito il suo percorso nel funnel advertising?

Con altri sistemi, come i cookies o i pixels, i brand possono verificare esattamente i percorsi degli utenti. Da qui l’importanza di combinare diversi aspetti del marketing digitale.

Ultimi consigli della guida per ottimizzare il performance marketing

Il performance marketing aiuta un brand a differenziarsi dalla concorrenza. Sono le campagne migliori o quelle che incorporano le migliori novità ad avere più successo. Per questo è importante seguire i punti della guida per ottimizzare il performance marketing.

Soprattutto in un momento in cui c’è ancora molto da imparare e da scoprire riguardo al digital marketing. Per questo i brand dovrebbero approfittare degli spazi presenti sul mercato per rinnovare le loro strategie. Il performance marketing ha dimostrato di offrire un migliore ritorno dell’investimento. Ideale per cominciare a sperimentare la pubblicità web.

Di fatto sono sempre di più gli esperti di marketing che effettuano azioni di retargeting. Oltre il 54% focalizza gli sforzi nel realizzare campagne pubblicitarie personalizzate per i consumatori.

Inoltre, in oltre il 46% dei casi, le azioni di performance marketing sono responsive e multicanale e includono altre campagne di email marketing, SMS marketing e social.

In definitiva le aziende che vogliono raggiungere più utenti dovranno incorporare strategie della guida per ottimizzare il performance marketing. Si tratta di uno strumento di lavoro indispensabile per aziende e ecommerce. Se vuoi saperne di più contatta Antevenio.

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